ISTAT:
Presto arriveranno i sussidi economici per le famiglie povere con figli, promessi dal governo Renzi.
Un’ottima notizia, no? Finalmente le famiglie bisognose riceveranno l’aiuto di cui hanno bisogno per condurre una vita dignitosa e anche al Mezzogiorno, dove il disagio sociale si sente di più, arriveranno i soldi necessari a garantire alla prole un po’ di sicurezza, no?
GENNARO:
Sì, finalmente un po’ di giustizia!
Certo che lo Stato deve spendere proprio un sacco di soldi al Sud… ho letto che il disagio sociale si trova per il 65% nel Mezzogiorno.
ISTAT:
Sì, saranno un sacco di soldi, ma non preoccuparti per l’Italia! Al Mezzogiorno, il governo ha riservato soltanto il 45% dei sussidi, mentre il restante 55% va al Centronord.
GENNARO:
Ma come? Allora non è vero che al Sud c’è più povertà?
ISTAT:
Certo che c’è più povertà, ma noi dell’Istat abbiamo studiato la situazione e il governo è riuscito a trovare il modo per risparmiare al sud.
GENNARO:
Famm capì… com’è successo?
ISTAT:
Vedi, quando noi dell’Istat Studiamo il costo della vita nelle diverse zone d’Italia, valutiamo gli acquisti considerati socialmente indispensabili, per esempio un frigorifero, una lavatrice, la spesa alimentare, ecc… Solo che noi non calcoliamo i prodotti dal prezzo più basso, ma calcoliamo i prodotti maggiormente acquistati. Quindi se, per esempio, a Milano ci sono persone più benestanti che comprano lavatrici costose, sui nostri studi si leggerà che in quella zona il costo della vita è più elevato. Se invece scopriamo che a Napoli i prodotti acquistati più frequentemente sono più economici, perché la gente è mediamente più povera e tende a comprare cose di qualità più bassa, allora sui nostri studi risulterà che la vita costa meno.
GENNARO:
Ah, fammi vedere se ho capito: secondo voi essere poveri non significa non poter acquistare nemmeno prodotti economici, ma significa non potersi permettere gli stessi acquisti che fanno i vicini di casa?
ISTAT:
Ehm, sì. Effettivamente ci rendiamo conto che confrontare prezzi diversi sia errato, infatti nelle note metodologiche lo abbiamo riportato, è a pagina 69, vedi? «I prezzi elementari rilevati fanno quindi riferimento a specifiche molto diverse in termini di marche, varietà, packaging, non comparabili tra le differenti unità territoriali». Anche perchè… se proprio vogliamo dirla tutta, la vita non costa meno al sud. Pensa che tutti gli studi delle società di consumatori e della Nielsen certificano che gli identici beni industriali sono più cari nel Mezzogiorno.
GENNARO:
Ma come sono più cari nel Mezzogiorno?
ISTAT:
Di sicuro alcune cose costano più al Nord, per esempio il pane, il caffè al bar e gli ortaggi. Altre, come i prodotti industriali, nei supermercati del Nord costano meno. Per non sbagliare si dovrebbero calcolare sempre i prezzi più bassi e non i più acquistati
GENNARO:
Ma come? E quindi per molte cose dobbiamo pagare prezzi più alti?
ISTAT:
Eh sì, Gennaro caro, perché se tutte le produzioni si concentrano a nord è ovvio che trasportare i prodotti a sud abbia un costo, soprattutto perché…beh, lo sai… non esiste una rete efficiente di trasporti al meridione. La lavatrice che compri in Calabria magari ha dovuto prendere un treno e un camion… e il biglietto del viaggio glielo dovrai pur pagare, no?
GENNARO:
Eh certo, hai ragione. Ma certo che voi dell’Istat potevate essere più equi… che accidenti sono ste distinzioni tra nord e sud?!
ISTAT:
Ma Gennaro… non è colpa nostra! Fino al 2002 abbiamo misurato la povertà assoluta senza differenze. Poi però la Lega Nord ha chiesto le soglie territoriali e, dopo due anni di silenzio, nel 2005 abbiamo cominciato a dividere i poveri tra Nord, Centro e Mezzogiorno.
GENNARO:
Mi sa che ho capito: la Lega ha voluto fare delle distinzioni territoriali per attrarre a Nord le politiche sociali!
ISTAT:
Io questo non lo so, so solo che in base ai nostri calcoli, se due famiglie uguali ricevono lo stesso stipendio, diciamo 1.100 Euro, la famiglia di Milano riceverà un sussidio di 426 euro al mese, mentre quella di Napoli ne riceverà 76.
GENNARO:
Ma adesso la Lega non è più al Governo, e fino ad ora nessuno aveva distribuito sussidi economici sulla base dei calcoli discriminanti richiesti dalla Lega! Perché proprio Renzi è il primo Premier disposto ad attuare delle politiche sociali discriminatorie? Lui non aveva a cuore il Mezzogiorno?