L’Italia delle disparità
Ieri, 02 dicembre, è stato diffuso il consueto rapporto BES che viene elaborato una volta l’anno dall’ISTAT al fine di “misurare e valutare il progresso della società italiana”. La sigla BES sta appunto per “Benessere Equo e Sostenibile”.
Il rapporto certifica e conferma che il reddito medio per nucleo familiare è più basso a sud che a nord, a fronte però di un livello di tassazione locale mediamente maggiore. Fin qui nulla di nuovo.
Dal rapporto emerge inoltre che il 20,6% della popolazione del Mezzogiorno vive in una situazione di grave deprivazione materiale e non può permettersi di sostituire gli abiti consumati, un quinto non può svolgere attività di svago fuori casa per ragioni economiche, un terzo non può permettersi di sostituire mobili danneggiati.
A fronte di questo scenario cosa fa il Governo? Decide di erogare contributi alle famiglie povere basandosi sui calcoli relativi alle soglie di povertà assoluta elaborate dalla stessa istat. Queste soglie sono fortemente discriminatorie a danno delle famiglie del sud. Si stima che 1000000 (UN MILIONE!) di famiglie meridionali non avranno diritto ai bonus di povertà. Le stesse famiglie, se fossero residenti al centro nord, ne avrebbero diritto.
Abbiamo denunciato la cosa già ad ottobre, ma nessun’azione è stata intrapresa dal Governo. Peggio ancora le opposizioni hanno taciuto. Non una sola parola è stata spesa a riguardo da nessuna componente parlamentare.
Come sempre il SUD è isolato, abbandonato a se stesso, nelle mani di una classe dirigente incompetente e corrotta, sta a noi cambiare le cose.