De Luca parte male: l’archeologia non è una “croce” per il Sud.
Lunedì 13 luglio ad Afragola, in occasione della riapertura del cantiere della stazione TAV dopo 12 anni dall’avvio dei lavori, erano presenti il ministro alle infrastrutture Graziano Delrio e il neogovernatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il ministro Delrio, quello secondo cui gli investimenti in infrastrutture ferroviarie al Sud sarebbero difficili da realizzare a causa della presenza delle rocce, si è mostrato nelle varie interviste possibilista circa l’avvio finalmente a conclusione dei lavori della stazione porta di Napoli della TAV. Dopo dodici anni, Afragola dovrebbe attenderne soltanto un altro paio per vedere finalmente realizzata la faraonica impresa.
Nemmeno una parola, come al solito, da parte del ministro circa la possibilità di vedere poi quel treno alta velocità sfrecciare più a Sud di Napoli. Ah, dimenticavamo … giusto, ci sono le rocce. Peggio di Delrio è riuscito a fare solo De Luca, che in un’intervista al TG3 ha avuto l’ardire di affermare che “una delle croci dell’Italia sono i ritrovamenti archeologici”. Proprio così, per De Luca l’archeologia e i beni culturali non sono un’opportunità di sviluppo, di fare economia, di incrementare il turismo, bensì un freno alle opere infrastrutturali.
Esattamente in linea con Delrio: dalle rocce ai beni archeologici lo spazio è breve. Una cosa è certa: Delrio e De Luca sono accomunati da infinita miopia ed ignoranza, oltre che da un certo antimeridionalismo.
Lucio Iavarone, Dipartimento Ambiente Unione Mediterranea
Solo adesso apprendo della presenza del Ministro Delrio in Campania e sono rammaricato che non sia stata organizzata nessuna manifestazione per fargli capire cosa al Sud si pensi di lui!