Tag Archives: bicamerale sul federalismo fiscale

CTFS, arriva un nuovo mostro ai danni del SUD

Share Button

Nella legge di stabilità appena approvata dal Parlamento, e che a giorni sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, all’articolo 1 comma 29 spunta una nuova Commissione – la Commissione tecnica fabbisogni standard (CTFS) – che si occuperà dei fabbisogni standard dei Comuni e delle Città metropolitane/Province. Tale CTFS prende il posto della COPAFF, Commissione paritetica attuazione federalismo fiscale, introdotta nel 2009.

Come spesso accade, dietro un linguaggio tecnico si nascondono trappole molto ma molto concrete. In particolare:

1) La CTFS è un nuovo passo verso il neocentralismo: la COPAFF era “paritetica”, nel senso che avevano pari peso componenti tecnici di nomina del governo e componenti tecnici di nomina degli enti locali; la CTFS sarà composta di undici membri di cui sei di nomina del governo (compreso il presidente), uno dell’Istat, quattro degli enti locali (tre Anci, uno Regioni). Con queste premesse, la CTFS rischia di nascere come un nuovo mostro ai danni del Sud.

2) La CTFS – che sarà nominata entro 30 giorni dall’approvazione della legge con decreto del Presidente del Consiglio e quindi a fine gennaio – ha il compito di approvare nel tempo massimo di 15 giorni le scelte del governo sui fabbisogni standard, tema delicatissimo perché finora sono stati utilizzati metodi che danneggiano il Sud (a Napoli un terzo di Torino per asili nido e istruzione), grazie a trucchi come il fabbisogno posto a zero dove non ci sono asili nido, i servizi di istruzione assegnati in base alla situazione storica e non ai bisogni della popolazione e, per le Province e Città metropolitane, i tagli più forti nelle aree ricche dove però l’indice di ricchezza è legato a quanto si paga di Rc auto!

3) L’Anci, l’associazione dei Comuni italiani guidata dal torinese Piero Fassino, nelle prossime settimane dovrà quindi nominare tre componenti della CTFS, di cui uno in rappresentanza delle ex Province, e i precedenti non lasciano ben sperare (nella COPAFF erano cinque i membri Anci: uno in rappresentanza del Comune di Milano, uno in rappresentanza di quello di Torino e tre in rappresentanza della segreteria romana dell’Anci).

E’ indispensabile per noi meridionalisti porre all’Anci il tema di un esponente nella CTFS che abbia a cuore le sorti del Sud: ci sono studi tecnici che dimostrano come l’effetto redistributivo dei fabbisogni standard è sistematicamente a danno degli enti locali del Mezzogiorno.

MO-Unione Mediterranea scriverà una lettera aperta a Piero Fassino per chiedere all’Anci una scelta che non sia territorialmente discriminatoria.

GLI ASCARI DEGLI ASILI NIDO. Approvate in Commissione Bicamerale le tabelle che assegnano zero agli asili del Sud.

Share Button

La Commissione Bicamerale sul federalismo fiscale ha approvato le tabelle che assegnano zero agli asili nido nei Comuni del Mezzogiorno.

La decisione della Bicamerale dà il via ufficiale all’attuazione della Costituzione del 2001, la quale stabilisce che i fabbisogni standard (ovvero la somma di risorse che il Governo deve garantire a ciascun Comune per far valere i diritti minimi civili), non saranno più assegnati sul parametro della spesa storica, ma sui reali bisogni della popolazione.

Sugli asili nido e sull’istruzione però, la ripartizione delle risorse è particolarmente squilibrata a svantaggio del Mezzogiorno: in questi due soli casi infatti, invece di calcolare le esigenze della popolazione, i tecnici della Sose (società del ministero del Tesoro) e quelli della Copaff (Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale), hanno fatto valere il principio della spesa storica e non quello dei fabbisogni standard, sottraendo di fatto 700 milioni di euro ogni anno ai Municipi del Sud, per distribuirli a quelli del Centro-Nord.

Un trucco contabile che permette di avere più servizi a chi in passato godeva già di maggiori risorse dallo Stato; viceversa chi meno aveva, meno avrà: zero è il numero di risorse assegnato a città  popolose come Catanzaro, Giugliano, Pozzuoli, Casoria, Portici, San Giorgio a Cremano ed Ercolano, dal momento che non si è calcolato il numero dei bambini residenti, ma il numero di asili nido, che si dà il caso in queste città non sono mai esistiti.

La relazione finale  del provvedimento è stata scritta a quattro mani dalla relatrice del Pd di Modena, la senatrice Maria Cecilia Guerra e per i Cinquestelle dal deputato di Belluno Federico D’Incà.

In audizione Bicamerale, erano assenti tutti i parlamentari della Commissione eletti nell’Italia meridionale, lasciando in tal modo che i colleghi del Nord, nel silenzio generale, mettessero in atto l’ennesimo scippo ai danni del Sud.

Ecco chi sono: Antonio Milo (vicepresidente della Commissione), senatore di Noi Sud; il senatore di Ischia Domenico De Siano, di Forza Italia; il senatore di Cosenza Francesco Molinari, dei Cinquestelle; il deputato di Matera Cosimo Latronico, di Forza Italia; il deputato di Bari Gaetano Piepoli, di Scelta civica e ora Centro democratico.

Non possiamo più tacere davanti a simili ingiustizie, i nostri bambini non valgono zero.

f.s.

(fonte Il Mattino)