Rosatellum: la legge elettorale che non ci serviva

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di Pierluigi Peperoni

Approvata a colpi di fiducia dalla Camera, la nuova legge elettorale ora passa al vaglio del Senato. Tralasciando le ovvie considerazioni legate al fatto che si modifichi una legge elettorale soltanto a pochi mesi dalla fine della legislatura, ci sono troppe cose che non convincono e suonano come una condanna per il sud.

Anzitutto i listini bloccati. Non è possibile esprimere preferenze: l’elettore può scegliere un simbolo oppure un nome, ma i voti verranno conteggiati comunque nell’ordine in cui il partito avrà scelto di candidare i propri rappresentanti. Questo significa che l’elettore non avrà alcuna possibilità di poter scegliere chi vuole eleggere. A peggiorare la situazione c’è il fatto che sarà possibile per un candidato essere inserito fino a 5 collegi differenti. Questo significa che se un candidato è presente in più collegi, l’elettore di un dato collegio voterà senza sapere se verrà eletto come riferimento nel proprio territorio o in altri, lasciando spazio a chi è più indietro nella lista. Si ripropone lo scenario delle umilianti elezioni del 2013 dove in tutto il sud Italia (e soltanto nei collegi meridionali) il PD ha imposto ai meridionali dei capilista del centro-nord (Bindi, Epifani, Finocchiaro, Letta, …)

A questo si aggiunge l’assurdo delle liste civetta che torneranno a fiorire. Infatti è previsto che i voti ottenuti dalle liste che non raggiungono la soglia di sbarramento del 3%, vengono assegnati agli altri partiti della stessa coalizione. Vedremo quindi nascere molti nuovi simboli civici, o presunti tali, che avranno il solo scopo di racimolare qualche punto percentuale in più a favore dei grandi partiti con cui saranno in coalizione.

Per la prima volta si voterà in un sistema misto fatto da collegi uninominali maggioritari e collegi plurinominali proporzionali. La presenza del candidato uninominale maggioritario è sicuramente interessante: per la prima volta si potrà scegliere un candidato ed essere sicuri che – se raggiunge la maggioranza assoluta nel proprio collegio – verrà eletto a prescindere dal fatto che il suo partito o la sua coalizione superi lo sbarramento. Questo potrebbe premiare persone davvero vicine al territorio. I collegi plurinominali, invece, mantengono le soglie di sbarramento del 10% per la coalizione e del 3% per il singolo partito. Di seguito un’interessante infografica che consente di capire meglio il meccanismo.

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C’è qualcuno che risulta avvantaggiato da una legge elettorale di questo tipo? Noi meridionali tutti dobbiamo temere l’avanzata della Lega Nord. Per la prima volta i leghisti sono in vantaggio rispetto alle componenti più moderate del centrodestra. Con la logica dei collegi maggioritari, considerato il maggior radicamento territoriale dei candidati leghisti, il partito di Bossi, Salvini, Calderoli, Borghezio rischia di fare il pieno di eletti nei collegi uninominali settentrionali. Se dovessero ottenere un buon risultato anche nei maggioritari rischieremmo di avere un parlamento con una forte componente leghista. E sarebbe l’ennesimo disastro.

3 commenti

  • Perchè andare a votare? Io da tempo non lo faccio. Bisogna far capire a questa gente (che ci tiene sotto il giogo da sempre e nè si vede via di uscita) che a noi non ce ne frega niente di quello che succede in quello che in definitiva è il loro mondo dal quale – ripeto – noi meridionali siamo esclusi. E’ vero, i tempi non sono maturi. Occorre pazienza e molti di noi non vedranno quel giorno. Che però verrà. Lo offriamo in eredità a chi verrà.
    Per il momento non so che altro dire se non che bisogna lavorare. Niente viene fuori dal niente.

  • L’indignazione già c’è, ed è TOTALE.
    Problema: cosa possiamo fare CONCRETAMENTE per opporci a questo andazzo?
    (Ovviamente senza usare le armi, come verrebbe una gran voglia di fare….., ma usando tutto quel poco di spazio “democratico” che ci è rimasto).
    Io non lo so cosa fare.
    Qualcuno lo sa?

  • salcatore caforio

    Ennesimo schiaffo da parte di politivagabondi senza scrupoli, la pazienza e finita..

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