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Il metodo De Luca, il metodo Emiliano e il Sud che non c’è

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Il punto di vista di… Raffaele Vescera

Vincenzo De Luca, scampato alla mannaia della legge Severino, è più baldanzoso che mai. Nel suo stile tra l’arrogante e il qualunquista riprende a fare battute di cattivo gusto, famose quelle sui “napoletani nati geneticamente ladri” e quella su “Io e Cosentino ci siamo visti tremila volte, e se porta voti che male c’è?” E’ di ieri la notizia che, durante un convegno alla Città della scienza di Napoli, ha ordinato, in perfetto stile berlusconiano, a un cameraman di spostare la telecamera che gli impediva la vista di una bella consigliera.

Ma al di là del folclore da osteria del personaggio, e delle vicende giudiziarie nelle quali è coinvolto pesantemente , De Luca ha annunciato la formazione della nuova Giunta regionale, composta oltre che dai propri fidi, soprattutto da tecnocrati esperti di fondi comunitari. Il suo pallino è spenderli quei fondi, dopo anni di lassismo e incapacità. Farà bene se vi riuscirà, ma resta pur sempre un uomo comandato dal clan di Matteo Renzi che ha chiuso del tutto i rubinetti dei finanziamenti statali al Sud. A De Luca spetterà amministrare le briciole e obbedir tacendo al governo nazionale, essendo egli da questo ricattabile per via dei guai giudiziari e dunque ben manovrabile. Sarà un buon governatore coloniale, ammesso che la sentenza definitiva del tribunale di Napoli gli sarà favorevole. Dopotutto gli unici politici meridionali buoni per il governo sono quelli ricattabili.

Seppure meno ricattabile di De Luca e apparentemente più indipendente da Renzi, è altrettanto baldanzoso, seppure in modo diverso, lo stile di Michele Emiliano in Puglia, che, dopo aver nominato portavoce la propria compagna, ha nominato assessori “a loro insaputa” tre consigliere grilline: Antonella Laricchia all’Ambiente, Rosa Barone all’Agricoltura e Viviana Guarini al Personale. Non è questione di “cherchez la femme” ma di coinvolgimenti mirati di una prevedibile opposizione senza sconti da parte del M5S. Le tre consigliere pentastellate hanno rifiutato sdegnosamente l’incarico, non si lasciano irretire dalle carezze del “satanasso” come Grillo ha definito Emiliano e chiedono di ricoprire gli incarichi di garanzia e controllo democratico loro spettanti per legge. Sul tappeto in Puglia questioni grosse, dall’Ilva di Taranto alla centrale a carbone di Brindisi, dalla bufala xylella al Tap nel salento, fino al progettato deposito Energas di Manfredonia, il più grande e pericoloso d’Europa. Emiliano parla di azione ambientalista, ma lo faceva anche Vendola, mentre faceva scempio della regione più bella del mondo.

Saranno i fatti a dire la verità, intanto l’arca di Noè di Emiliano che ha imbarcato bestie d’ogni genere, quali politicanti di lungo corso forniti di poderosi clan elettorali, comincia già a scricchiolare, è di ieri la notizia di un suo assessore indagato per truffa, mentre il giovane neoassessore foggiano targato pd, Raffaele Piemontese, eletto senza uno straccio di programma, ha lasciato l’amaro in bocca alla sua città avendola sporcata, anzi devastata con migliaia di manifesti abusivi piazzati in ogni dove. E’ il vecchio metodo clientelare duro a morire, ma quale speranza di legalità potrà mai dare il politico campione di illegalità? Certo è che il riscatto del Sud, oltre che attraverso la lotta contro l’antimeridionale governo nazionale, passa anche attraverso la lotta ad un ceto politico meridionale incapace di battersi contro le secolari discriminazioni riservate al Sud. Meglio assecondare il padrone del nord e godersi i privilegi, briciole, è vero, ma possono bastare per uomini di scarse vedute e poche pretese.

Campania: “MO!” annuncia ricorso contro la modifica della legge elettorale

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“A giochi aperti chi tocca le regole è un baro”. La Lista Civica “MO!” annuncia un ricorso urgente se il Consiglio regionale modificherà la legge elettorale. La proposta di nuova legge prevede una soglia di sbarramento del 10% per chi corre da solo (oggi è il 3%, come nell’Italicum), ma nello stesso tempo incentiva i partitini ad allearsi con i big dei soliti schieramenti favorendo vere e proprie “coalizioni ammucchiata”. Infatti – segnala MO! – per le liste che corrono in coalizione per un candidato presidente che supera il 10%, allora lo sbarramento diventa improvvisamente… zero! Un invito alla frammentazione, alla pletora di candidati, alle ammucchiate elettorali. E un’offesa a qualsiasi principio democratico: lo 0,9% dei partitini “ascari” pesa più del 9,9% di chi corre da solo. Gli elettori devono sapere che la bilancia è truccata. Contro una tale truffa elettorale, se il colpo di mano sarà realizzato, gli elettori che si riconoscono in liste lontane dai soliti partiti faranno immediato ricorso.

Comunicato relativo al cambio sede per l’incontro MO! del 31 Gennaio

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La terza assemblea pubblica della costituenda lista civica MO! in programma per il 31 Gennaio 2015 presso la Sala Consiliare del Comune di Cava de’ Tirreni (SA), si terrà invece nella sala convegni dell’Hotel Victoria Maiorino, in C.so Mazzini, 4, nella stessa Cava de’ Tirreni. Viene confermato l’appuntamento alle ore 17.00.
Tale spostamento non è stato determinato dalla volontà degli organizzatori, bensì dalla mancata concessione dello spazio comunale a distanza di pochi giorni dall’evento, nonostante le iniziali rassicurazioni ricevute.
Ci si augura che si sia trattato di un banale disguido e non di un’azione volta a rallentare le attività del gruppo MO! sul territorio.
Si coglie l’occasione per ringraziare gli attivisti di Cava de’ Tirreni, la cui efficienza e tempestività hanno consentito di individuare in brevissimo tempo una sede alternativa.

 

La lista “MO!” sceglie il simbolo a Cava De’ Tirreni

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Il progetto civico e meridionalista MO! approda a Cava de’ Tirreni. Dopo l’avvio del 22 Novembre a San Giorgio a Cremano e il secondo appuntamento del 20 Dicembre a Caserta in cui sono stati presentati i 7 punti del programma elettorale, il 31 Gennaio è la volta della provincia di Salerno. Nel terzo incontro di MO! sarà presentata una rosa di simboli, tra i quali sarà scelto quello per la lista attraverso una votazione pubblica e trasparente, perché la partecipazione e la condivisione delle idee sono alla base di questa iniziativa.

Unica precondizione era e rimane il fatto di non fare da stampella o da ruota di scorta ad alcuna compagine politica responsabile del disastro della Regione Campania degli ultimi decenni. L’attuale condizione della Campania, in materia di diritti, salute, ambiente, lavoro e servizi, non può più essere procrastinata o demandata ai partiti nazionali. Per tale ragione il progetto parte dal basso e punta ad unire i movimenti e le associazioni, che hanno dato vita a lotte per la riscoperta di una forte identità meridionalista, a difesa del territorio, dell’ambiente e dei diritti fondamentali.

A Cava de’ Tirreni saranno illustrate anche le regole di garanzia stabilite dal comitato organizzatore di MO!, per individuare cinquanta candidati competenti, battaglieri e liberi da padroni e per scegliere, in una prossima assemblea, il candidato Presidente della lista civica MO!

L’appuntamento è Sabato 31 Gennaio 2015, alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare del Comune, in Piazza Abbro a Cava de’ Tirreni (SA).

La Puglia che si ribella andrà avanti per difendere la terra nostra.

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Ambientalisti e meridionalisti pervenuti ieri da tutte le province pugliesi, hanno partecipato ad un incontro a Bari, nella sede del Circolo Ostro, sul che fare per fermare il decreto sblocca Italia, che condanna il Sud alla devastazione ambientale, per estrazioni petrolifere selvagge, sversamento di rifiuti tossici ed emissioni velenose dagli impianti industriali monstre, quali l’Ilva di Taranto e la centrale a carbone di Brindisi, e alla totale negazione di finanziamenti dello stato, dirottati interamente verso il nord, per ben 5 miliardi di euro alle infrastrutture e 2 miliardi di euro per lo sviluppo, oltre i 4 miliardi di fondi europei scippati alle regioni meridionali da utilizzare in quelle settentrionali.
E’ emersa, da parte di tutti i partecipanti, la volontà di proseguire nella lotta per il diritto alla salute ed al lavoro pulito dei pugliesi, che vedono nella distruzione dei settori agricolo e turistico, conseguente alla devastazione ambientale, la “soluzione finale” della già povera economia regionale.
Dopo la presentazione del barese Agostino Abbaticchio, responsabile del circolo, e l’introduzione del foggiano Raffaele Vescera, moderatore dell’incontro, sono iniziati i vari interventi. Particolarmente significativa la testimonianza del tenente della guardia ambientale di Potenza, Giuseppe di Bello, che ha denunciato il massacro territoriale della Lucania e il conseguente impoverimento degli abitanti, per via delle selvagge estrazioni petrolifere in atto da decenni, oltre all’aumento vertiginoso della mortalità tumorale, dovuta all’inquinamento delle acque che colpisce altresì i tre milioni di pugliesi che bevono l’acqua inquinatissima della diga del Pertusillo.
A seguire, ha parlato Gregorio Mariggiò, portavoce dei verdi per l’ambiente di Taranto, il quale ha evidenziato gli irrisolti problemi ambientali dell’Ilva, così rovinosi per la città, proponendo inoltre, in virtù del ruolo negativo dei partiti, la formazione di una lista civica per le prossime elezioni regionali che si batta per la difesa dell’ambiente, tenendo alta la bandiera dell’onestà.
A lui ha fatto seguito Vittoria Orlando, del movimento “Taranto respira” che ha evidenziato il crescente tasso di mortalità per cancro in città, più di tutto al Rione Tamburi, prossimo all’Ilva, dove non v’è famiglia che non sia stata segnata da tale cattiva sorte.
Anche la brindisina Marzia Mastrorilli, rappresentante del movimento “No carbone”, ha calcato l’accento sulle disastrose conseguenze per la salute per le abnormi emissioni inquinanti della centrale di Cerano e per la persistenza della megadiscarica tossica di Micorosa, posta a pochi metri dal mare.
Ha continuato con la disamina degli altrettanto preoccupanti problemi ambientali della Capitanata, Vincenzo Rizzi, consigliere comunale a Foggia. A lui facevano seguito il salentino Crocifissso Aloisi, il quale ha messo in rilievo la questione del gasdotto Tap, che approdando sulla riva di Melendugno rovinerebbe un incantevole e finora incontaminato tratto di costa, e il barlettano Ezio Spina, che in rappresentanza della sesta provincia ha evidenziato la rovinosa presenza del cementificio, auspicando una politica indipendente per il Sud.
Per finire, l’avvocato lucano Antonio Romano ha elencato le possibilità legali di ricorrere avverso il decreto “trivella sud”, ponendo in rilievo la necessità di ricorrere ad una class action contro le multinazionali petrolifere.
Dopo questo primo incontro, i partecipanti si sono dichiarati intenzionati a costituire un coordinamento regionale dei vari comitati al fine di concordare forme ed obiettivi di lotta, dandosi un nuovo appuntamento, sempre a Bari, per sabato 29 novembre. Anche in vista della partecipazione alla prevista manifestazione regionale contro il decreto Renzi del 4 dicembre a Bari.
Dai partecipanti è altresì emersa l’intenzione di far pesare la volontà di salvare la Puglia dalla programmata devastazione ambientale ed economica anche alle prossime elezioni regionali nelle forme che saranno in seguito concordate.
Raffaele Vescera