Una buona giornata
di Raffaele Vescera da Terroni di Pino Aprile
Diario quasi di guerra. Oggi, la consulta di stato autorizza la distruzione paesaggistica di uno dei pezzi più belli della più bella regione del mondo, (secondo Lonely Planet) la Puglia. I manifestanti anti Tap sono stati caricati dalla polizia che ha forzato il blocco pacifico per far entrare le ruspe. (Salvini ne sarà felice?). Il gasdotto transadriatico approderà su un pezzo di costa da mille e una notte. Alla Puglia, e al Sud in generale, non porterà alcun beneficio. Per fargli posto, espianteranno ulivi e abbatteranno muretti a secco che i contadini hanno impiegato secoli a far crescere, proprio oggi proposti quali patrimonio dell’Unesco.
Il gas non sostituirà il carbone delle fabbriche monstre di Puglia, sarà portato a nord per servire l’industria settentrionale, come del resto la tanta energia “pulita” prodotta in Puglia da pannelli solari e pale eoliche che sporcano il quadretto di un meraviglioso paesaggio per far lavorare solo e soltanto sua maestà il nord.
Il gas non sostituirà il carbone delle fabbriche monstre di Puglia, sarà portato a nord per servire l’industria settentrionale, come del resto la tanta energia “pulita” prodotta in Puglia da pannelli solari e pale eoliche che sporcano il quadretto di un meraviglioso paesaggio per far lavorare solo e soltanto sua maestà il nord.
Non è bastata l’opposizione di coraggiosi volontari ambientalisti, di sindaci e istituzioni regionali che hanno proposto valide soluzioni alternative. Con Renzi, la democrazia finisce dove iniziano gli interessi delle multinazionali.
Ancora oggi, apprendiamo che la ministrella della semplificazione della pubblica burocrazia, Madia, ha semplificato anche la sua tesi di laurea, copiandola per 4.000 parole, 20.000 battute circa, come un faticosissimo capitolo di un mio romanzo. In Germania, per una caso simile un ministro si è dimesso immediatamente, in Italia si nasconderà il caso (non ricotta o cavallo) in una Madia, e chi s’è visto s’è visto. Simmme ‘e Firenze paisà, scurdammece ‘o passato.
Sempre oggi, per Bossi padre e Trota, con tesoriere annesso, è stata chiesta la condanna ad un paio d’anni di reclusione per aver sottratto milioni di euro alle casse del partito, ovvero soldi nostri datigli dallo stato, cui apparteniamo (?) anche noi meridionali, insultati quali africani e di conseguenza depredati dalla loro lega padana.
Ancora oggi, Minzolini dopo la vergogna del voto senatoriale concordato per salvarlo dalla decadenza, ha dichiarato che si dimette comunque perché lui è “una persona seria”. Peccato che non abbia aggiunto che il Senato respingerà le sue dimissioni, rinviando la successiva discussione a fine legislatura, rendendo così inefficaci le dimissioni.
E’ l’Italia che va…
Ancora oggi, Minzolini dopo la vergogna del voto senatoriale concordato per salvarlo dalla decadenza, ha dichiarato che si dimette comunque perché lui è “una persona seria”. Peccato che non abbia aggiunto che il Senato respingerà le sue dimissioni, rinviando la successiva discussione a fine legislatura, rendendo così inefficaci le dimissioni.
E’ l’Italia che va…
Già altri autori (se non sbaglio, Pino Aprile) avevano “denunciato” questo ulteriore saccheggio delle ricchezze del Sud. Nel caso specifico, il gas della Puglia. Per far girare le aziende del Nord e, aggiungo, dandoci quale compenso un altro prodotto della natura: Salvini. Quindi a noi cosa resta? Vedete voi.
Ho riportato con piacere questo mio pensiero, ma più che altro per sottolineare ancora una volta che la strada da percorrere è una: andarsene o morire.
Per coloro ai quali fosse poco chiaro questo concetto, dico che a tutti poteva convenire la penisola come uno stato unico, ma nel rispetto (sostanzialmente mai dimostrato) delle diversità. Lo stato italiano aveva tutto da guadagnare dall’unificazione (non l’annessione) con il territori meridionali. Non l’ha voluto fare. Conoscendo la storia di questi (maledetti) 155 anni durante i quali ha sottratto solo ricchezze: oro, forza lavoro, energie pure, dandoci in cambio malavita (organizzata), malversazioni, possibilità di far crescere una classe politica cialtrona. Insomma, niente futuro. E allora, che fare?
Che fare. Costituire una MACROREGIONE AUTONOMA DEL SUD con un’autonomia la più ampia possibile. Preludio ad una futura “eventuale” Indipendenza.