Una riflessione che tra il serio ed il faceto nasconde in realtà una voluta e poco velata provocazione.
Un sud con il marchio dal segno meno davanti ad ogni diritto che dovrebbe essere garantito dalla Costituzione, pensiamo al secondo comma dell’articolo 3, non poteva che riconoscet nel M5S quella luce di speranza che si intravede in fondo ad un tunnel lungo 157 anni.
Le trattative avviate subito dopo le elezioni politiche del 4 marzo tra il M5S che, forse come nessuno mai, ha ricevuto la fiducia dell’elettorato del sud e la Lega di Salvini, su cui evito ogni giudizio, non concretizzate solo per il rifiuto di Berlusconi a fare un passo di lato; come quelle tra M5S e quel Pd che tra referendum, buona scuola e sassi ha già ricevuto il buon servito nelle cabine elettorali del Mezzogiorno, anch’esse non realizzate solo per il rifiuto di Renzi, hanno gettato su buona parte dell’elettorato meridionale, e su tutto quello meridionalista, il dubbio che quella luce di speranza intravista in Di Maio&co non fosse l’uscita dal tunnel della disomogeneità nazionale (unica in UE) bensì la solita lampadina accesa, con l’interruttore nelle solite mani del potere nord-centrico, come quella su cui vanno a sbattere le falene tradite nell’illusione che sia la rotta indicata dalla luna e disorientate da cotanta luce finiscono per bruciarsi.
Dubito che si tornerà al voto nel brevissimo tempo, ma se così fosse le scottature delle migliaia di falene del sud sarebbero ancora fumanti ed il M5S farebbe bene a tenerne conto, ed allora ecco la provocazione o la proposta, fate voi:
Caro M5S, ti faccio una proposta e nel contempo la faccio ai meridionalisti, e se andassimo alle elezioni in coalizione? Badate bene, non per portare voti solo al M5S, come tanti dei nostri hanno in buona fede fatto, ma una coalizione vera, dove i voti dei meridionalisti si sommano a quelli dei cinquestelle. Elaboriamo insieme “Un contratto per il Sud” e vediamo se alla fiducia già riposta nel M5S riusciamo ad aggiungere quel no plus ultra che salvi il carro e i buoi dal dover trattare con Salvini. Ma anche per capire se questi voti dei meridionalisti, quelli della giornata della memoria che oltre a ricordare il passato vorrebbero una speranza, ma direi soprattutto sostanza nel futuro, fanno poi così schifo, più di quelli dei leghisti.
Massimo Mastruzzo
Portavoce Nazionale MO Unione Mediterranea.