Perché ci sono veleni e veleni
Le istituzioni e i cittadini della provincia di Catanzaro sono in fermento per le note vicende portate in risalto dalla cronaca nazionale con il programma delle Iene circa la presunta presenza di sostanze pericolose, radioattive, sulla spiaggia di Calalunga di Montauro.
La mobilitazione mediatica ha portato immediatamente sul posto i nuclei speciali dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri per effettuare un sopralluogo, con contestuali misurazioni radiometriche e, da subito, dagli accertamenti effettuati, non venivano evidenziati parametri al di fuori della norma.
Il Commissario dell’Arpacal, chiamato direttamente in causa dal Prefetto, ha dichiarato che la vicenda, di cui si e’ occupata la trasmissione televisiva, era stata oggetto di diverse verifiche nel corso degli anni 1995, 1996 e 2002; le analisi condotte sulle spiagge, sulle acque costiere e sui sedimenti, nonche’ su alcuni campioni del pescato non hanno mai rilevato la presenza di radionuclidi di origine antropica nell’ambiente costiero catanzarese. Gli esiti degli studi condotti dall’Anpa e dall’Apat nel 2002 sono pubblicati sui siti dell’Arpacal e dell’Ispra.
Nei giorni successivi sono state nuovamente ripetute le misurazioni e i prelievi da parte del fisico Dott. Salvatore Procopio dipendente Arpacal ed incaricato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per questo specifico problema ad effettuare le analisi. Anche queste rilevazione hanno dato esito negativo: non vi sono tracce tali da dover procedere con provvedimenti drastici.
A questo punto le domande che ci poniamo sono diverse e talune inquietanti.
Sappiamo che i paesi di quel tratto di costa hanno appena fatto richiesta di bandiera blu. Il dubbio sorge spontaneo,potrebbe trattarsi forse di una forma di boicottaggio? le nostre meravigliose spiagge, riconosciute tali da tutti i visitatori, danno forse fastidio? Danneggeremo forse qualche nota spiaggia del nord? Non è forse vero che strumenti per rilevazione così delicate non possono , seppur certificati , essere utilizzati da chiunque per elaborare teorie e mettere in subbuglio un’intera regione? E potremmo continuare a lungo con gli interrogativi che ruotano intorno a questa vicenda.
Ricordiamo che i dati statistici del turismo in Italia sono confortanti sia per il 2015, cosi come le proiezione del 2016 e per il futuro.
Infatti secondo lo studio e ricerche Enit “L’Europa – che si conferma l’area più visitata del mondo – ha raggiunto quota 607,7 milioni di arrivi, con 27,5 milioni di turisti in più rispetto al 2014; l’aumento è apprezzabile anche nell’Europa Meridionale/Mediterranea con 10,4 milioni di arrivi in più (+4,8%)”
Per questo e tanti altri motivi, in sostanza, i Calabresi vogliono che si faccia chiarezza sulla vicenda a tutto tondo per sgomberare ogni possibile dubbio residuo. Da tempo si chiede con forza che venga istituito un registro tumori che faccia una mappatura reale della incidenza di tale malattia e che individui anche eventuali dirette ed indirette cause ambientali, dove ve ne fossero.
Danno di immagine, per le inevitabili conseguenze negative sul turismo che è la base della nostra economia costiera, e procurato allarme: sono questi i reati eventuali che verranno utilizzati dal sindaco di Montauro, Pantaleone Procopio, a tutela della collettività che presiede qual’ora se ne stabilissero i presupposti.
La vicenda appare quindi non del tutto conclusa e ci auguriamo che ciascuno riesca a fare serenamente il proprio lavoro senza sconfinare, talvolta e frettolosamente, nelle competenze dell’altro generando il caos mediatico.