Parallelo Italia, Riotta manda in onda lo sputtanapoli. La lettera di Annamaria Pisapia
“Gent. dott. Riotta,
ero stata invitata alla vostra trasmissione dalla confartigianato come imprenditrice, insieme ad altri imprenditori, i quali avrebbero dovuto rappresentare l’eccellenza di Napoli. Ci aspettavamo, quindi, che durante la trasmissione sarebbe emersa l’immagine vera di Napoli. Ma, ahimè, ancora una volta ho assistito all’ennesimo “sputtanapoli” ormai divenuto sport nazionale volto a rafforzare il messaggio di una città quale simbolo di camorra e degrado.
Non è un caso che si sia scelto di mandare in onda, il servizio di una zona degradata (zone degradate ce ne sono in ogni città, ma come per magia spariscono. Così come è sparita, sempre per magia, nella puntata precedente da Milano, il marcio sull’ Expo, tra tangenti, appalti truccati, mafia e arresti, con interi padiglioni chiusi. Liquidato il tutto da lei con uno striminzito: grande polemica su questi grandi avvenimenti,per lasciare che passasse un altro messaggio: la capacità di fare le cose (Giuseppe Sala)’efficienza e la dirittura morale lombarda(sic). Ovviamente mal si conciliava mostrare qualche zona degradata della città meneghina. La puntata da Napoli, invece, doveva essere proprio come voleva il giornalista Riotta: il napoletano che si laurea all’estero, quasi ad avallare la tesi che le Università del Sud siano di serie B, la camorra, etc. etc.
L’unico momento, in cui un barlume di luce ha tentato di squarciare le tenebre, è stata la risposta del giornalista napoletano che ha evidenziato il momento della morte del Sud facendola risalire a150 anni fa ( si sarà sentito il mio urlo di dolore: dall’unità d’Italia.
In verità sono 154 anni, giacchè prima del 1860 la “Questione Meridionale”, termine coniato per la prima volta dal deputato Billia nel 1863, era sconosciuta, ma forse varrebbe la pena anche sapere che fino all’infausta unità erano lombardi, veneti e svizzeri ad emigrare al Sud. Non so quanto possa interessarla, ma a Napoli esiste una Via S.Anna dei Lombardi. Il nome le è dato dalla presenza dell’Arciconfraternita dei Lombardi che fin dal XV secolo avevano il compito di accogliere i loro concittadini, che emigravano nel Regno delle Due Sicilie procurando loro lavoro e alloggio.
Figuriamoci, come sarebbe stato possibile far emergere qualcosa come: Sud colonia interna del Nord. Sarebbe bastato questo per venire licenziati. Riotta in primis. Ma forse ci vuole coraggio per dire certe cose. Per cui, meglio un collegamento con l’onnipresente Salvini. E che c’azzecca? Diamine, che serva da mònito! E soprattutto faccia sentire la voce del padrone: il nord! Per carità che a nessuno venga in mente di invitare Ciro Corona, Padre Patriciello, Maurizio De Giovanni etc.
Non sia mai dovesse venire fuori la verità. il Sud non decolla perchè: i tassi d’interessi sono più del doppio che al nord, 9% contro 3,8% ; che il ministro Lupi prima e Delrio poi, hanno presentato 83 progetti a Bruxelles per oltre 13 miliardi di euro da destinare al nord in alta velocità, collegamenti ferroviari, per aeroporti di Venezia, Roma, Milano, potenziamento di linee e impianti per Venezia, Treviglio, Brescia, Torino-Milano, tunnel Brennero, Torino Lione e nel settore marittimo ai porti di Ravenna, Trieste, Venezia, Livorno, Cagliari etc. E il Sud? Cosa vedrà di questi miliardi? Solo tre milioni per un by pass stradale a Palermo e Napoli. O vogliamo parlare dei 4miliardi e 799 milioni di euro destinati per l’alta velocità dalla Toscana in su e di solo 60 milioni a Sud. Interpellato Delrio rispose: l’alta velocità a Sud si farà ma con calma, percè ci sono le rocce! Le rocce del nord saranno di grana padano? O vogliamo parlare dei 700 milioni di euro dirottati per gli asili nido del nord e zero euro a quelli del Sud. Ma no, tutto questo non poteva e non doveva venir fuori. Guai a parlare di imprenditori del nord che hanno sversato rifiuti tossici nella campagna napoletana.Con la camorra. Certo! Entrambi hanno fatto un affare, ma chissà perchè viene fuori solo la camorra nelle notizie dei media. Guai a parlare che il Sud è invaso, colonizzato, da prodotti del nord: banche assicurazioni, centri commerciali, supermercati, prodotti alimentari. Il che significa che ogni anno versa nelle casse del nord 63 miliardi di euro. Inutile dire che con questi soldi si potranno costruire strade, aeroporti, scuole, ospedali, magari proprio quelli dove spesso sono costretti a dover ricorrere proprio da Sud, pur avendo delle eccellenze come il Monaldi di Napoli, con l’aggravio di spese per sè e i congiunti che avranno necessità di alloggio e ristorazione lasciando altri soldi sul suolo nordico. Aggiungendo al danno la beffa.
Direi che come stuzzichino per una trasmissione da Sud e sul Sud poteva bastare. Ammesso che non si volesse far vedere altro.
In conclusione: mi dispiace della reazione di alcuni facinorosi, probabilmente di qualche centro sociale, ed anche dello spavento di Malika Ayane, ma mi dispiace ancor di più della frase di lei dott. Riotta: “qualcuno dirà che noi meridionali non sappiamo stare al mondo”. I violenti, i centri sociali, i black bloc etc non vengono mai identificati, geograficamente parlando, con questo o quella regione, per cui trovo inopportuno l’accostamento ai meridionali, come se questo fosse una nostra caratteristica. Mi creda sono altri che non sanno stare al mondo. Noi ci stiamo appena da tremila anni da che eravamo, e siamo, Magna Grecia.”
Di Annamaria Pisapia
IL NORD HA LA MEMORIA CORTA…..
A parte le tante colpe del meridione soprattutto quella di aver perso la propria identità e forse anche la dignità, i signori del nord dovrebbero rammentare che la loro forza industriale è dovuta, in gran parte, ai sacrifici inumani svolti dai nostri nonni e/o padri che pur di “campare la famiglia” emigrarono, negli anni ’60 in quelle regioni che oggi non ci risparmiano insulti.
Pochi di loro gradivano andare nelle catene di montaggio, nei cantieri edili per costruire ville, strade, palazzi, grattacieli, nelle grandi officine, nelle acciaierie, nelle raffinerie…Il tutto per per rendere la vita migliore ai settentrionali. I servizi pubblici erano garantiti altrettanto da meridionali ( nelle poste, scuole, ospedali, caserme etc.) al modico stipendio , nella migliore delle ipotesi di circa 70/80.000 lire vivendo in mega condomini periferici senza servizi…Il sud e Napoli in particolare prima fu depredato di ricchezze con l’unità d’Italia, senza le quali non sarebbero andati da nessuna parte, e poi mortificato dalla potenza economica del Nord. Questo solo per “RICORDARE”
I settentrionali hanno dimenticato che con sacrifici immani i nostri nonni e padri colmando i vuoti di manodopera per i lavori più duri consentirono al nord di industrializzarsi. “I NORDISTI ” , non preferivano andare sulle linee di montaggio, sui cantieri edili, nelle officine etc, etc. Loro preferivano svolgere i ruoli imprenditori….industriali…business-man della finanza…. I servizi per mandare avanti il sistema pubblico era garantito sempre da meridionali ( nelle poste, ferrovie, scuole, uffici pubblici, carabinieri,poliziotti, finanzieri e chi più ne ha ne metta…) Gli stipendi dell’epoca nella migliore delle ipotesi si aggiravano sulle 70/80 mila lire
Annamaria non hai aggiunto che il regno delle due sicilie ha lasciato storia e monumenti nel mondo e tutte le culture europee venivano a napoli per imparare e illuminarsi tu che puoi fa si che questo continuo stillicidio ci sputtani in tutto il mondo crea un partito meridionale il regno delle due sicilie e vedrai che molti uomini di cultura ti seguiranno perche sono schifati da questo andazzo ciaoooo
Concordo pienamente con quanto riportato dalla sig.ra Annamaria, l’unico problema è che oggi il sud si è lasciato sopraffare dai tanti problemi e ha perso qualsiasi mordente per far sentire la sua voce . Ci vorrebbero dieci , cento , mille Masanielli per insorgere e far capire che il Sud non è terra di conquista, ma terra in grado di valorizzare il proprio territorio cosi da creare posti di lavoro e diventare punto di riferimento per tante eccellenze che già esistono ma chissà per quale motivo non vengono mai menzionate dai media, forse perchè lo sport preferito da tanti giornalisti è quello di denigrare il Sud,( che per tanti di loro è anche terra di origine, ).
BEN DETTO. Poi vengono tutti al SUD a fare le vacanze. E più andremo avanti e più si sentirà la differenza. Loro avranno industrie e mangeranno plastica, noi la nostra aria e il cibo genuino. Non escluso Ke si possa mettere in futuro una sorta di dogana tutta nostra e far pagare ai nordici sovrapprezzo turistico.
Organizziamoci!! Non siamo pochi quelli che la pensano così!! Troviamo un modo!! Annamaria, probabilmente tocca proprio a noi donne, sostenere gli uomini che in misura maggiore numericamente hanno per il passato fatto i loro tentativi di riscatto. La donna del sud, é più forte, più preparata, meno mamma che protegge figli pecorelle consapevole che saranno da sacrificare per la Pasqua del nord. Si è toccato il fondo…
Alcuni giornalisti sono diventati GIORNALAI, o forse lo sono sempre stati, la notizia se non c’è viene inventata ed urlata a mò di strilloni per guadagnarsi la pagnotta.
La RAI, sopratutto per tutti gli anni che ha visto partiti politici spartirsi le reti, non credo che abbia giornalisti non RACCOMANDATI, anzi ultimamente al seguito dell’anchorman sono comparse BONAZZE, pure loro devono far carriera … cmq è uno schifo e napoli viene preso a mò di vitello grasso per fare i loro PORCI comodi…
Buongiorno.
La questione meridionale è nota e si studia a scuola e quello che avviene non è che l’esito, l’epilogo, di oltre 150 anni di soprusi e depredazioni subìte. Tuttavia, nonostante le verità sopra elencate, non bisogna dimenticare che occorre cambiare parecchio al Sud. Il nostro Sud necessita di stimoli che vengano dal basso. Dalla comprensione che le associazioni criminali fanno solo male… e non solo all’immagine. Occorre educare le nuove generazioni al senso civico, al rispetto dell’ambiente che – spesso – è anche una importante risorsa economica.
…..la lettera andava bene fino all’ultimo periodo: giustamente risentita per come il sud viene trattato, pur non essendo lei capace di fare un’analisi più profonda dovute a scelte del capitalismo autoritario di questi tempi di devastazione di diritti a nord come al sud! Ma, come sappiamo, è ‘ l’essere materiale che determina la coscienza, non il contrario ‘ e quindi, all’ultimo periodo, esce il livore di classe contro i ‘centri sociali’ e i ‘black bloc’. Vorrei dire alla signora che non c’erano nè gli uni nè gli altri ma c’era il coordinamento per il reddito minimo garantito e c’erano gli operai licenziati per opinioni politiche da un suo pari: Marchionne. Il pennivendolo che conduceva la trasmissione, garantì loro un intervento di due minuti che poi non ci fu, affidando la fine trasmissione alla brava Malika Ayane che il giorno dopo ha spiegato i motivi della sua interruzione. Ma questo la Pisapia, non lo dice!
Non si poteva che esser più chiari di come è stata presentata. Allucinante!!
Grazie Annamaria. Io da circa 25 anni tento di spiegare le assurdità della Storia nazionale,ovviamente inascoltato. La tua lettera è parte dell’altra Storia che nessun giovane italiano studierà mai.
Ma Riotta non è palermitano?
E cosa vuoi commentare? Questa lettera si commenta da sola. Peccato che rimarrà solo sul web nessuno come al solito avrà il coraggio di stamparla o di leggerla sui media. Annamaria resterà comunque una voce solitaria per quanta ragione possa avere. Siamo noi che continuiamo a fare le pecore
NO Anna ti sbagli, questa lettera sara’ molto piu’ letta tramide il WEB che in un giornale qualsiasi. In riguardo alle “pecore” hai Ragione.
Concordo in pieno con quanto scritto dalla sig.ra PISAPIA ma sappiate che questa lettera non sarà mai pubblicata perché le grosse testate giornalistiche sono al Nord e non hanno interesse a fare uscire certe notizie ma a denigrare il sud. Guardate l’ultimo servizio di studio aperto su alcuni ragazzi che nella metropolitana di Napoli facevano gazzarra e attraversano i binari mentre arrivava il treno…e lo giornalista commentava che era l’esempio di una città senza regole e allo sbando
Pienamente d’accordo con te, sarebbe ora di reagire basterebbe anche cominciare a comprare prodotti del sud
Per prima cosa sarebbe ora di creare un serio partito del Sud e lanciare una campagna per l’indipendenza, tanto a che ci serve far parte dell’Itaglia?
Da noi, al sud, si dice che “u lupu perda ru pilu, ma no ‘u viziu”, ossia – nel caso della brava e coraggiosa Pisapia – che nonostante i tempi e i mutamenti nel frattempo intervenuti in un Paese come l’Italia – sono cambiati i musicanti, ma la musica è sempre la stessa.
La ringrazio Sig. Pistoia ci fossero nel meridione più imprenditori orgogliosi della propria meridionalita’. Se tutti noi, dal più importante al più umile uomo della sud facessimo discorsi così, forse ci rispetterebbero di più.
Calpesti e derisi,ci fa cantare l’inno di mameli.
Niente fu piu’ proverbiale.
stupenda Annamaria finalmente qualcuno che inizia a dire, con splendida lucidità ,come stanno le cose
senza quella stupida arroganza di Salvini e comp.
splendida Annamaria