Milano capitale morale d’Italia? Una “cantonata”

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di Annamaria Pisapia

IL PM Raffaele Cantone: “Milano si riappropria del ruolo di capitale morale d’Italia”. Capitale morale? Milano? La mia mente parte in automatico e comincia ad inviarmi immagini di notizie su Milano, che mal si conciliano con una capitale morale. Ora se per capitale morale s’intende il fulcro del potere politico, economico, industriale in rappresentanza dell’intero paese, siamo messi male. Ancor piu mi spaventa che sia un rappresentante della giustizia, come il pm Cantone, ad affermarlo. Se la memoria non m’inganna, e non dovrebbe ingannare neanche Cantone, non fu a Milano che nel freddo inverno del 1992 venne arrestato il presidente dell’Albergo Trivulzio Mario Chiesa, membro di spicco del PSI milanese, mentre intascava una bustarella? Portando alla luce un sistema di corruzione che interessava tutto il mondo politico e finanziario milanese? Tangentopoli, per intenderci. E’ vero che l’inchiesta interessò anche altre citta, ma nessuna di queste ha avuto “l’investitura” quale capitale morale d’Italia. Mi sembra giusto, quindi, che vengano enunciati i “meriti” che hanno condotto Cantone a rinnovarle il titolo che, dopo ben 134 anni dalla prima investitura, si era un po’ offuscato. Non è forse a Cantone che Renzi ha affidato la presidenza dell’Autorità contro la corruzione, per occuparsi della mega truffa Expo? Ma come nella capitale morale d’Italia, quella che avrebbe dovuto rappresentarci nel mondo, si erano impantanati nella melma? Tutt’al più mi sarei aspettata che si impantanassero nelle risaie, dato l’argomento che avrebbe dovuto trattare l’Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Questo era il tema, ma non essendo specificato in che modo, ognuno si è nutrito come meglio credeva. E poiché l’appetito vien mangiando si sono nutriti l’ex direttore generale di “Infrastrutture Lombarde”, Anton Giulio Rognoni, il capo dell’ufficio gare e appalti dell’Ilspa Pierpaolo Perez. E, per la serie aggiungi un posto a tavola, anche l’ex colonnello De Donno del Ros; la figlia di Pierluigi Dacco’ , che venne condannato per il crac del San Raffaele, altro capolavoro dei capitolini milanesi, coimputato con Formigoni nell’inchiesta Maugeri. Alla fine della tavolata si contarono 9 arresti e una trentina di indagati. E si sa che per nutrire il pianeta gli “chefs” non mancano, ed ecco farsi avanti Oscar Farinetti che riuscirà a farsi concedere lo spazio, senza gara d’appalto, di 8mila metri quadrati per eatitaly, ed impiantare 20 ristoranti prevedendo una royalty sugli incassi, dai ristoratori, del 5%. Misteri della dieta milanese. E poiché del maiale non si butta mai nulla, c’era ancora di che sfamarsi. Ed ecco che anche il vice presidente della Regione Lombardia Mario Mantovani si rifocilla, assieme al suo braccio destro Giacomo Di Capua, i quali predeterminavano l’assegnazione delle gare di appalti dell’Expo, oltre che truccare gli appalti nell’edilizia e nella sanità… Proprio niente male per una capitale morale d’Italia. Eppure per Cantone: “il rischio più preoccupante è che possa essere lasciata una cattedrale nel deserto…” Si ricorderà quelle che ci hanno lasciato al sud? E prosegue: “quella sarebbe la cosa peggiore. L’immagine di Expo, che ha fatto il giro del mondo, sporcata… sarebbe un peccato dopo tanto lavoro”. Non so che idea si sia fatto Cantone di lavoro e di moralità, ma temo che mal si concilino con il marciume, il sudiciume, emerso nella Milano da bere. Sono molto preoccupata che una tale immagine sia per Cantone un esempio da esportare e di cui vantarsi. A tal punto si è assuefatto al male? Una sola cosa non mi sorprende: che sia proprio un napoletano ad affermarlo… Quanto è lontana la decolonizzazione mentale del popolo del Sud.

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