Il Cammino dei Briganti. La nostra Storia in cammino

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Il cammino dei Briganti è un percorso che si sviluppa lungo circa 100 km, tra il Lazio e l’Abruzzo, seguendo l’antica linea di confine che divideva lo Stato Pontificio dal Regno delle Due Sicilie e prende il nome dalla via lungo la quale i briganti si spostavano per sfuggire all’esercito sabaudo: uomini e donne del sud che, all’indomani dell’invasione piemontese che costrinse all’esilio Re Francesco II di Borbone, per non sottomettersi all’oppressore preferirono vivere in clandestinità, in questo meraviglioso territorio situato al confine tra due regioni.

Il percorso è praticabile in sette giorni, è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 m. di quota) che si snoda tra la Val de Varri, la Valle del Salto, le pendici del Monte Velino e conduce il visitatore in luoghi ricchi di storia, tradizioni e cultura, immersi in una natura spettacolare, attraversando paesi dove il tempo sembra essersi fermato e l’ospitalità rappresenta ancora un valore.

Si parte da Sante Marie, piccolo paese in provincia dell’Aquila in cui le vicende legate al Brigantaggio hanno lasciato il segno, tanto da indurre il Comune del piccolo borgo ad istituire un Museo del Brigantaggio che raccoglie cimeli, documenti, armi, foto e lettere dell’epoca. Una delle storie più toccanti è quella legata al generale filo borbonico José Borjes, mandato dai Borbone nell’Italia meridionale per riconquistare il Regno di Napoli. Il generale una volta sbarcato in Calabria, entrò in contatto con alcuni briganti – soprattutto con Carmine Crocco -, per poi riprendere il cammino verso Roma e raggiungere Francesco II, ma nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 1861 decise di riposarsi presso la cascina Mastroddi, nel Comune di Sante Marie. La presenza del drappello fu segnalata all’esercito sabaudo che attaccò la cascina, e dopo uno scontro a fuoco il generale e i suoi uomini furono catturati e fucilati lo stesso giorno a Tagliacozzo.

Nel dicembre del 2003 l’Amministrazione comunale di Sante Marie, ha posato un cippo marmoreo all’interno della cascina. Il cippo ricorda che in quel luogo l’8 dicembre del 1861 morì la speranza di restituire a Francesco II il Regno delle Due Sicilie, rimuovendo finalmente una vecchia lapide che definiva Borjes e i suoi commilitoni “banditi e mercenari”, secondo una consolidata e parziale interpretazione della Storia ad opera esclusiva dagli invasori.

Da qualche anno l’8 dicembre a Sante Marie, si tiene un’emozionante commemorazione che richiama visitatori da ogni parte della Penisola.

Lasciato il borgo di Sante Marie si prosegue per Santo Stefano, Valdevarri, Nesce (dove passò anche San Francesco d’Assisi nei suoi viaggi), per poi entrare nella regione Lazio incontrando Poggiovalle, Villerose e Cartore, paese del famoso brigante Berardino Viola che insieme ai briganti del Cicolano, dell’Aquilano e della Marsica, formarono la famigerata “Banda del Cartore” e dove è possibile visitare la Riserva Naturale della Duchessa.

Continuando per questo affascinante percorso circolare rientriamo in Abbruzzo, a Rosciolo, nei cui dintorni si rifugiò la banda del brigante Giovanni Colajuda di Tornimparte, per chiudere di nuovo a Sante Marie.

Sette giorni per riscoprire gli antichi sentieri usati dai nostri antenati, per ammirare magnifici boschi, vette, panorami mozzafiato. Tra distese di faggete e castagneti, l’acero di monte e il nocciolo, è possibile scorgere numerosi uccelli tra cui lo sparviero, il picchio rosso e il fringuello, percorrendo una terra che fu abitata dall’antico popolo dei guerrieri marsi, stregoni ed esperti di erbe mediche, presenti nel territorio fin dal V secolo a.C.

L’idea di creare questo cammino ricco di storia e di bellezze naturalistiche è di Luca Gianotti, fondatore e guida de ‘La Compagnia dei Cammini‘, che ha perlustrato l’area rendendola percorribile e creando anche la segnaletica bianco-rossa, secondo gli attuali standard europei.

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