Benvenuti 5Stelle, ora però facciamo qualcosa per il Sud
Una nota del segretario di MO! – Unione Mediterranea, Pierluigi Peperoni
Ha destato molto clamore il fatto che i consiglieri regionali 5stelle della Campania abbiano proposto un giorno della memoria dedicato alle vittime meridionali del 1860. Questo è un segnale di come anche il lavoro culturale di rivisitazione storica stia dando i propri frutti e di come certe idee inizino a risultare ampiamente condivise. Probabilmente ormai potremmo definirle mainstream.
Così mainstream che nell’arco di una settimana Tremonti ha parlato per 3 volte del Regno delle Due Sicilie. E se anche Tremonti – tra i principali responsabili delle politiche economiche antimeridionali degli anni 2000 – ha la faccia tosta di cavalcare il tema, allora dobbiamo iniziare seriamente a porci qualche domanda su quanto credito vogliamo dare a questi signori. Non posso fare a meno di ricordare, ad esempio, che gli stessi 5 stelle approvarono il decreto che sanciva il parametro zero per gli asili nido del sud, spostando fondi dai comuni del mezzogiorno a quelli del nord per 700 milioni di euro, privando così migliaia di mamme del sud della possibilità di usufruire di asili nido pubblici[1].
Ricordo anche le infelici battute sui meridionali fatte da Grillo.
In tempi più recenti ricordo che il 14 gennaio il Governo ha approvato le tabelle sui fabbisogni standard che collegano l’erogazione dei fondi per la manutenzione stradale al numero di occupati creando situazioni paradossali. Ad esempio Milano e Napoli hanno sostanzialmente lo stesso numero di veicoli circolanti, ma il parametro scelto legato all’occupazione fa segnare un +148% a favore della capitale lombarda.
Se i 5 stelle vogliono dimostrare che non si tratta di puro opportunismo, ma che sono interessati ad occuparsi realmente delle sorti del sud, potrebbero agire concretamente attivandosi – ad esempio – contro questo perverso meccanismo del finanziamento per la manutenzione stradale. In effetti questo parametro deve ancora essere sottoposto al vaglio della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, commissione che li vede esprimere una folta rappresentanza (Arianna Spessotto, Enrico Cappelletti, Federico D’Incà, Riccardo Fraccaro). Loro hanno la concreta possibilità di dimostrarsi sinceramente interessati a migliorare le condizioni socioeconomiche del mezzogiorno.
La domanda è: lo faranno? Oppure resterà il solito, ennesimo tentativo di colonizzazione politica di noi meridionali?
meditavo sui fondi stradali….un criterio come quello non dovrebbe nemmeno essere discusso visto che è palesemente incostituzionale…cioè il principio di eguaglianza che prevede lo stesso trattamento a parità di situazioni, al di là delle differenze sessuali, religiose, politiche ecc rimanda chiaramente al numero di auto intestate in una determinata area… e non certamente ai livelli d’occupazione, visto che la Cost. recita…”al di la delle differenze sociali e personali”…assurdo …. e perchè domani non vengono erogati fondi per strade scuole ed asili in base alla percentuale di islamici rispetto ai cristiani di una data zona?…. una strada serve per farci andare le auto, i camion e le moto, a prescindere se chi lo guida ha un posto di lavoro fisso, precario o è disoccupato… il federalismo fiscale, bocciato al referendum costituzionale2006, l hanno fatto rientrare dalla finestra con criteri palesemente, quasi tutti incostituzionali… cosa vuole fare il partito? Unione mediterranea dicevo… non mi aspetto niente dai 5stars. saluti. Gigi, Taranto.
Ciao Gigi.
Intanto denunciare a gran voce. Non abbiamo i numeri per proromprere nelle aule e sanare la stortura, ma speriamo in una sempre maggiore partecipazione, in maniera da conquistarcela, quella seggiola, nelle sale in cui si discute.
Giunti li, allora faremo il diavolo a quattro. Suoneremo grancasse e campane!
La seconda che hai detto. D’Inca’ ti aspetti miracoli da d’inca? Stiamo freschi.