Parco della Marinella – Storia di un parco dimenticato

L’odissea del parco della Marinella parte dalla metà degli anni ’90, anni in cui l’area di circa 35.000 metri quadri di Via Marinella a Napoli, doveva diventare unaVilla per il popolo napoletano e in particolare per il popoloso quartiere Mercato – Pendino, così come deliberato dal Consiglio Comunale quando era ancora sindaco Bassolino. Il progetto fu cofinanziato dall’Unione Europea, ma l’area fu recintata e abbandonata al degrado assoluto per tanti anni a causa di un problema burocratico grottescamente banale: l’area apparteneva al demanio, per questo motivo i lavori non potevano cominciare. L’enorme area del cantiere è servita per lungo tempo a poveri extracomunitari che si accampavano in baracche di fortuna, costruite all’interno del cantiere in situazioni igienico-sanitarie disarmanti a causa dello scarico di immondizie e materiali di risulta. Intanto era scaduto anche il temine formale dei lavori “Marzo 2006”. La situazione comincerà a sbloccarsi solo sotto la giunta De Magistris, con il trasferimento dell’area dalla competenza demaniale a quella del comune. Uno spiraglio di luce sembrava apparisse all’orizzonte ed invece, a causa della burocrazia, i disagi per i cittadini non erano ancora finiti! Nel settembre 2014 il Comune di Napoli aggiudica l’appalto per la progettazione esecutiva ed i lavori di realizzazione del parco della Marinella alla ditta RE.AM Srl. Nel frattempo ad Ottobre dello stesso anno l’area fu interessata anche da un “misterioso” incendio poco prima di alcuni lavori di bonifica. L’incendio ha provocato un danno ambientale notevole in una zona in cui gli abitanti hanno visto sfumare sempre di più l’idea di avere una zona verde in cui respirare aria pulita, in cui poter portare i propri figli, adattati a giocare in zone limitrofe non sempre protette e sicure.
(vedi link) http://www.comune.napoli.it/flex/FixedPages/IT/Lavori.php/L/IT/frmSearchHaveData/OK/frmSearchText/-/frmSearchYear1/2014/frmSearchMonth1/3/frmSearchYear2/2014/frmSearchMonth2/4/frmResultOrder/3/frmCurrentPage/1/frmID/1121
Successivamente Lande Srl, classificatasi seconda, ricorre al TAR per chiedere l’annullamento dell’aggiudicazione e subentro nell’appalto ritenendo inammissibile l’offerta economica presentata dalla prima. Il TAR accoglie il ricorso e ritiene doverosa l’esclusione dalla gara della prima classificata, la quale rifiuta la decisione e ricorre per questo al Consiglio di Stato, fornendo adeguata documentazione a propria difesa.
(vedi link)
http://www.comune.napoli.it/flex/FixedPages/IT/Lavori.php/L/IT/frmSearchHaveData/OK/frmSearchText/-/frmSearchYear1/2015/frmSearchMonth1/1/frmSearchYear2/2015/frmSearchMonth2/3/frmResultOrder/3/frmCurrentPage/1/frmID/1233
Il Consiglio di Stato rigetta in parte la decisione del giudice di I grado e accoglie in parte il ricorso della prima classificata, con sentenza però non definitiva, rimandando all’Adunanza Plenaria il giudizio sul principio di diritto di alcuni punti. E intanto siamo arrivati al 2016 !
Ora occorre conoscere, nei tempi previsti a norma di legge, come deciderà di pronunciarsi l’Adunanza Plenaria per sapere se la sentenza diverrà definitiva e se potranno così iniziare i lavori. Nel frattempo il quartiere purtroppo non dispone di un’area verde, cruciale per la vivibilità degli abitanti della II municipalità della città di Napoli.