Ero italiana, poi ho scoperto che da 155 anni siamo figli della malaunità.

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Ci ho creduto, lo ammetto.
Ero italiana fino a poco tempo fa.
Fortemente patriottica, la storiella risorgimentale studiata sui banchi di scuola mi piaceva. A dire il vero era un po’ strana, ma in fondo quante storie studiamo, ci piacciono, e così non ci soffermiamo troppo a chiederci, sarà vero?
In fondo nell'”Orlando Furioso”, Astolfo deve portare sulla luna l’eroe Orlando per ritrovare l’intelletto, quindi che importa se Garibaldi ha vinto con soli Mille uomini?
Poi cresci e pian piano i testi scolastici non bastano più, quelli accademici non convincono del tutto.
Tu hai comunque imparato quel senso di inferiorità che ti accompagna nel tuo essere meridionale. È stato indotto, ma te lo hanno detto nelle scuole e nelle università, sin da piccolo (specie se sei cresciuta in Lombardia) quindi è presente e sembrerebbe quasi innato dentro te.
Poi leggi ancora testi di storia e politica,cominci a fare qualche calcolo e i conti non tornano.
Ci definirono analfabeti, però le scuole furono chiuse per 15anni dopo l’unità d’Italia. Un territorio pressoché agricolo, il nostro, mentre nel resto d’Europa arieggiava la rivoluzione industriale, però a Mongiana in Calabria sorgeva un villaggio siderurgico. Arretrati rispetto al resto del paese, però la prima tratta ferroviaria dello Stato fu la Napoli-Portici.
Tanti altri primati, e troppi altri conti che non tornano.
Capisci così che in fondo il risorgimento non era una bella storiella, ma solo la storiella redatta ad hoc per nascondere anni di saccheggi, violenze e distruzioni.
Capisci che la storia è stata depredata come il tuo territorio, ti hanno mentito per anni e ciò che credevi di essere in realtà non ti è mai appartenuto.
Un trauma quello meridionale che non è mai stato affrontato e perciò non è stato elaborato. Da qui ne discendono i problemi del presente. Se per anni nascondono il tuo passato, tolgono tutto e poi tagliano le tue gambe, bé, non ti permettono di andare avanti… Risulta difficile rialzarsi.
Qui non si tratta di campanilismo, e neppure di essere nostalgici. Si tratta della nostra storia e del nostro presente che non può dispiegarsi se tutti i tasselli del passato non vengono messi a posto.
Non si tratta nemmeno di mettersi ad elencare ciò che eravamo, ma di rendersi conto, dopo essersi svegliati dal sonno e dal nostro stato di assuefazione, di essere considerati ancora cittadini di serie B.
17 marzo 2016, io non posso festeggiare. Devo gridare l’indignazione per questi 155 anni di malaunità e di iniquità. Devo gridare la mia indignazione per l’ennesima ingiustizia in affari assicurativi, dove un governo ci vuole punire per essere meridionali. Devo lottare affinché non inquinino il mio mare e quindi la mia terra per i loschi affari economici di uno stato che non ci ha mai voluto e che ancora oggi non ci vuole.
Io oggi ricordo che da 155 anni siamo in una condizione di Colonia interna, ma qualcosa MO sta cambiando. Se prima lo eravamo inconsapevolmente, oggi possiamo finalmente dire che il Sud si sta riappropriando della propria soggettività. La strada è ancora lunga, ma aver trovato il percorso giusto ci porta già ad essere a metà del nostro tragitto.

‪#‎iononfesteggio‬
‪#‎iocommemoro‬
‪#‎sudaprigliocchierialzati‬

Carmen Altilia

4 commenti

  • Caro Francesco , sono d’ accordo ma bisogna sempre avere guide che sappiano introdurti nella Verità del tempo e sappiano riaccendere la luce della dignità che illumini un cammino collettivo nel rinnovamento della ‘ nostra terra ‘.

  • Ho ripercorso il brigantaggio in una I media . Tanto stupore quando dopo aver ascoltato la lezione facilitata dai testi musicali , i miei alunni mi hanno domandato se l ‘oppressione così violenta di uno Stato, come in quegli anni di ribellione, possa averci arretrato fino ad ora.Abbiamo aperto un dibattito . Ultima osservazione sul ‘non starci’ dei briganti traditi e’ stata :” Prof.ssa anche la Chiesa li ha traditi?”. Con tanta amarezza , abbiamo ricordato i martiri della nostra terra e abbiamo depositato un fiore immaginario con una preghiera.Lascio a voi uno spazio di riflessione .

  • Ho ripercorso il brigantaggio in una I media . Tanto stupore quando dopo aver ascoltato la lezione facilitata dai testi musicali , i miei alunni mi hanno domandato se l ‘oppressione così violenta di uno Stato, come in quegli anni di ribellione, possa averci arretrato fino ad ora.Abbiamo aperto un dibattito . Ultima osservazione sul ‘non starci’ dei briganti traditi e’ stata :” Prof.ssa anche la Chiesa li ha traditi?”. Lascio a voi uno spazio di riflessione .

  • francesco Labruna

    Che bello leggere tanta saggezza da un persona così giovane.
    Il nostro futuro con persone così sarà migliore

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