Roma 14 luglio – MO Unione Mediterranea alla prima assemblea nazionale di demA
MO – Unione Mediterranea parteciperà il 14 Luglio a Roma, presso la Casa Internazionale delle Donne, alla prima assemblea nazionale promossa da DemA , con Luigi De Magistris Sindaco di Napoli, per intraprendere un percorso di difesa dei diritti umani e di contrasto alle diseguaglianze, insieme a movimenti, associazioni, soggetti politici, donne e uomini che credono nei valori della solidarietà, della pace e dell’intercultura.
Il progetto di cooperazione, che prevede l’organizzazione di campagne nazionali ben radicate nei territori, ha avuto inizio a Napoli con un seminario organizzato da DemA “Sulla prospettiva della costruzione di un’alternativa politica e sociale nel paese”, lo scorso 23 giugno; nel corso dell’incontro il nostro Segretario, Vittorio Terracciano, ha ricordato alla platea che l’ondata di razzismo che ha investito il paese richiede l’intervento di tutti, ma soprattutto di noi meridionali tutt’oggi vittime di quest’odioso sentimento, tanto più riprovevole quando colpisce i deboli e gli oppressi, vittime di un imperialismo sempre più aggressivo che costringe i popoli ad abbandonare le loro terre e a cercare salvezza altrove.
MO Unione Mediterranea, attraverso il suo Segretario, vuole porre l’attenzione sulla mancata applicazione della Costituzione proprio nei territori dove più se ne sente la necessità.
Pensiamo ad esempio all’art. 3 della nostra carta costituzionale.
Lasciamo per un attimo da parte il primo comma ( egualmente importante ), dove si enuncia un principio generale di parità sociale di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, e proviamo invece, per un attimo, a soffermarci sul secondo comma: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza tra i cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
La domanda, a questo punto, è semplice: come deve sentirsi un cittadino del Sud, un lavoratore del Sud nel leggere il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione Italiana?
Cosa deve provare?
Stupore, sarcasmo, dispiacere, rabbia, dolore?
Cosa?
La percentuale di disoccupazione più alta?
Spetta al Sud.
E che dire della Sanità?
E delle strutture scolastiche?
E dei trasporti?
MO Unione Mediterranea sa che nel Mezzogiorno d’Italia non sono garantiti i diritti umani, non vi è giustizia sociale e la disomogeneità nazionale con il resto del paese rappresenta, purtroppo, un amaro primato in tutta la UE.
La Casa Internazionale delle Donne, con il suo bagaglio di lotte per i diritti umani e per la tutela dei deboli, sarà anche la cornice ideale per presentare l’ambizioso progetto di MO Unione Mediterranea: la Petizione “Terra Nostra”, storica iniziativa del nostro movimento presentata da una delegazione di Unione Mediterranea il 25 giugno del 2015 a Bruxelles e dichiarata ricevibile dalla Commissione per le Petizioni dell’Unione Europea, il 17 marzo 2016.
La Presidente della Commissione, on. Cecilia Wikström, con lettera del 17/03/2016 protocollo D305560, ha inviato la petizione all’allora Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, nella speranza che “possa essere usata come contributo alla vostra attività”.
La petizione mette in evidenza come “il popolo dell’Italia del sud vive da 154 anni una situazione di colonia interna che ha origine dall’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna nel 1861”, descrivendo brevemente i passaggi storici di tale colonizzazione, documentata da una serie di dati dettagliati e di tabelle (tra cui un estratto del drammatico rapporto SVIMEZ 2014) che arriva fino ad oggi, relativa alla situazione economica ed infrastrutturale del Sud Italia, in cui si dimostra la disparità di trattamento tra il Meridione ed il resto della penisola.
Anche se l’accoglimento delle richieste dipende ora dal Presidente del Parlamento Europeo, che dovrebbe porle all’attenzione dell’agenda dei lavori del Parlamento stesso, quanto ottenuto dalla Commissione, la Petizione costituisce comunque un fatto di rilevanza storica per il Sud Italia, SENZA PRECEDENTI, in quanto RAPPRESENTA un riconoscimento ufficiale di come lo Stato Italiano tratta le regioni meridionali. Nella petizione si denunciano le violazioni in vaste aree dell’Italia meridionale e della Sicilia degli articoli 1 (dignità umana), 2 (diritto alla vita), 15 (libertà professionale e diritto di lavorare), 31 (condizioni di lavoro giuste ed eque), 34 (sicurezza sociale e assistenza sociale), 35 (protezione della salute), 37 (protezione dell’ambiente) e 38 (protezione dei consumatori), proponendo al Parlamento Europeo l’istituzione di una Commissione speciale della durata di anni tre denominata “Dignità, vita, lavoro, sicurezza, salute, ambiente e protezione dei consumatori in tutti i territori dell’Unione europea”.
Vittorio Terracciano
Segretario MO Unione Mediterranea