MO! – Unione Mediterranea: pronto il “Governo ombra” per il Sud

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Dopo la partecipazione alla competizione elettorale regionale in Campania con la lista civica MO! e il secondo Congresso tenutosi a Matera lo scorso mese di giugno, con la nomina del nuovo segretario Enrico Inferrera, Unione Mediterranea si appresta ad accrescere non solo la base di aderenti al movimento ma anche la propria operatività e attivismo sui territori. Lo farà, a partire dal prossimo mese di settembre, con la costituzione della struttura dipartimentale tematica che ricalcherà una sorta di ‘governo ombra del Mezzogiorno’. A coordinare il governo ombra sarà Lucio Iavarone, ex portavoce dei comitati di terra dei fuochi, che viene proprio da un’esperienza forte di aggregazione di realtà territoriali allo scopo di esercitare pressione e opposizione, propositiva, ai governi nazionale e locali. Ci saranno una serie di novità nelle strutture tematiche, tendenti a porre in evidenza la centralità e l’esigenza di dover puntare in maniera forte su alcuni temi cardine come l’ambiente, il riscatto sociale, l’antimafia, i beni confiscati, l’identità di popolo, l’accoglienza degli immigrati, l’efficienza della PA, la protezione del territorio.

A settembre seguirà una conferenza stampa in cui saranno resi noti i nomi dei referenti di ciascun dipartimento tematico e le prime attività in cantiere.

I 14 Dipartimenti saranno strutturati come segue: AMBIENTE (Tutela del Territorio, del mare, dell’aria; Disinquinamento – Bonifiche; Programmazione e gestione dei rifiuti urbani e industriali; Ciclo Integrato delle Acque; Politiche energetiche); LAVORO (Lavoro – Formazione e orientamento professionale); SALUTE (Diritto alla salute e a vivere in un ambiente sano – Diritto di accesso alla cura); ECONOMIA (Economia, Finanze e sviluppo economico); IDENTITA’ (Riscatto sociale e politico del mezzogiorno; Identità dei popoli mediterranei); RESISTENZA (Resistenza e riscatto sociale – antimafia – Valorizzazione beni confiscati); ESTERI-PACE-ACCOGLIENZA (Politica estera mediterranea – Rapporti con la Comunità Europea e l’estero – Pace – Difesa – Accoglienza Politiche dell’emigrazione e dell’immigrazione)INFRASTRUTTURE (Infrastrutture e Trasporti); DIGITALIZZAZIONE (Semplificazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione –agenda digitale); AGRICOLTURA (Politiche agricole, alimentari e forestali – Sicurezza alimentare – Piano di Sviluppo Rurale); CULTURA E TURISMO (Beni e Attività Culturali e Turismo); SCUOLA E RICERCA (Istruzione, Università e Ricerca); SOCIALE (Politiche e Attività sociali – Assistenza sociale); PROTEZIONE CIVILE (Protezione civile sul territorio e Difesa del suolo – Geotecnica, Geotermia, Cave, Acque minerali e termali).

4 commenti

  • Politiche di accoglienza? USA, Inghilterra, Francia, Spagna, nord italia e compagnia bella con le loro politiche colonialiste hanno prodotto questo disastro umanitario e il sud per un senso di solidarietà deve tenersi questi disperati’? se fossi rimasta nel mio paesello continuando ad alzarmi alle 3.30 della notte per raggiungere i vigneti di Metaponto sfruttata dal caporalato per le vendemmie e tornare a casa alle 18/19 di sera, oppure essere un operaio dell’ilva dove andare al lavoro è come andare in guerra, all’ultima vittima il casco gli si è fuso con il cranio, ma sapete che voglia avrei di votarvi…….. a voi che parlate di diritti degli immigrati e di integrazione?
    devono essere i paesi che hanno prodotto questa tragedia a tenersi questi disperati e a provvedere a come farli stare a casa loro, ma siccome voi avete grandi ideali mi mettero’ novamente in attesa di un partito fiero e orgoglioso come Nicola Zitara che non viva il complesso di razzismo se non si occupa di immigrati ma esclusivamente di meridionali e che soprattutto vi stia lontano visto che pretendete di essere un ” contenitore” ossia dove vado io venite pure voi e cosa faccio io fate pure voi.
    saluti

  • Manca la sanità. A meno che non rientri nelle “politiche sociali”

  • Occorrerà prevedere una diffusione capillare tramite circoli, sezioni, aggregazioni locali anche in piccole realtà di solito trascurate da partitoni e partitini. Il mio paese conta 6000 abitanti e io sono pronto ad aderire a patto che le piccole realtà possano avere una voce in capitolo. Trovate voi i modi.

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