La Regione Calabria cambia idea. Trivelle nello Jonio? Si può fare

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Il Presidente Oliverio e l’Assessore all’Ambiente Rizzo non si sono ancora pronunciati sull’unico rimedio possibile per scongiurare l’arrivo delle trivelle nel Mar Jonio al largo di Crotone e Catanzaro: il ricorso al Tar Lazio contro i due decreti del Ministero dello Sviluppo Economico del 15 dicembre 2016 che autorizzano la compagnia Global Med a cercare gas e petrolio nel mare che fu di Ulisse, Pitagora, Cassiodoro e Campanella, in un’area vasta 1.500 kmq..

Per Oliverio e Rizzo il Referendum No Triv, richiesto dalle Assemblee di dieci Regioni tra cui la Calabria, sembra aver perso ogni significato politico e così anche il voto di oltre 382.000 cittadini calabresi che il 17 aprile 2016 votarono contro le trivelle in mare.

“Ai cannoni ad aria compressa della Global Med la Regione Calabria ha finora risposto con le lettere dell’Assessore all’Ambiente al Ministro Franceschini – dichiara Tiziana Medici, del Coordinamento Nazionale No Triv – Ai decreti del Ministero del Sottosegretario Gentile si risponde con atti amministrativi e ricorsi, non con le lettere”.

“In questa vicenda la Regione Calabria ha molto da farsi perdonare: nel corso del procedimento della Valutazione di Impatto Ambientale avviato nel dicembre 2014 e conclusosi nel 2016, non ha presentato alcuna osservazione contro i progetti petroliferi della Global Med”, precisa l’Avv. Francesco Tassone, Presidente di M.O. Unione Mediterranea, che rincara la dose: “Per il New York Times la Calabria è tra le prime 50 mete turistiche al mondo che tutti dovrebbero visitare; le trivelle minacciano questo importante primato e la Regione lascia fare ai nuovi colonizzatori”.

Eppure il 4 dicembre la larga maggioranza degli italiani (ed anche dei calabresi, quindi) ha votato contro la riforma costituzionale ribadendo così che le Regioni e gli enti locali devono essere protagonisti delle scelte che interessando il governo del territorio, l’ambiente e l’energia.

“Di questo la Regione Calabria deve tener conto. Inizi dunque con il ricorso al Tar Lazio e prosegua esercitando pressioni sul Governo per arrestare la corsa al gas ed al petrolio nel Mediterraneo e sulla terraferma”, chiosano all’unisono Medici e Tassone.

Roma, 30 gennaio 2017

 

Francesco Tassone

Presidente MO Unione Mediterranea

 

Tiziana Medici

Portavoce Coordinamento Nazionale No Triv

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