Corso di lingua napoletana

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ISCRIZIONI SOSPESE

Dato che i posti disponibili sono stati esauriti, non è possibile accettare nuove iscrizioni. Potete mandare comunque una richiesta all'indirizzo email formazione@unionemediterranea.info e vi ricontatteremo nel caso di eventuali defezioni da parte di chi ha già eseguito l'iscrizione.

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La risposta corretta è:
[/if][if qs=”risposta:1″]‘o[/if][if qs=”risposta:2″]chiantella: piccola pianta delle scarpe
arrasso: avv. discosto, lontano
mastuggiorgio: infermiere di una casa di cura, chi si dà da fare per dirigere
verularo: padellone bucherellato per cuocere caldarroste
[/if][if qs=”risposta:3″]‘mmiez’ ȃ via[/if][if qs=”risposta:4″]i’ so’[/if][if qs=”risposta:5″]‘e ffiglie[/if][if qs=”risposta:6″]pate[/if][if qs=”risposta:7″]‘o ccafè è la bevanda, ‘o cafè è il locale, il bar[/if][if qs=”risposta:8″]vogliono l’accento acuto: pecché, lenzòla[/if][if qs=”risposta:9″]non ci va l’accento: cca , lla[/if][if qs=”risposta:10″]cu tte[/if][if qs=”quiz:1″]

Se non hai saputo rispondere correttamente, allora devi proprio continuare a leggere!

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Probabilmente non tutti sanno che l’UNESCO riconosce ufficialmente il Napoletano per ciò che è in realtà: una lingua e non un dialetto. Esso è una lingua che, accanto alla tradizione orale, costituita da proverbi, detti ed espressioni idiomatiche, comprende un corpus letterario sterminato: narrativa, teatro, poesie, canzoni.

Al rango di dialetto, il Napoletano fu relegato a partire dalla cosiddetta unità d’Italia, allorché bisognava diffondere capillarmente la lingua italiana. Per forzare l’orientamento ad acquisire quest’ultima, fu scelto il peggiore dei modi: etichettare quelli che non la parlavano come ignoranti e plebei, e riconoscere gli altri come signori e acculturati. Potenza dei processi di educazione all’inferiorità degli abitanti di quello che veniva oramai chiamato semplicemente “Sud”: l’operazione, in oltre un secolo e mezzo, riuscì perfettamente ed è tuttora viva nelle coscienze dei cittadini. Al senso di inferiorità si è andata accompagnando, naturalmente, la perdita della capacità di parlare e soprattutto di scrivere correttamente in Napoletano, la nostra illustre lingua.

Il circolo napoletano di Unione Mediterranea, movimento politico per il riscatto del Sud, propone dunque un corso di lingua napoletana, un’iniziativa dall’evidente duplice valore: culturale e politico.

Contenuti

Il corso comprenderà lo studio dell’ortografia e della grammatica, esercitazioni di scrittura e lettura espressiva, con giuste pause e corretta pronuncia. Le regole di ortografia verranno affrontate in modo teorico e pratico e saranno basate sulla derivazione della nostra lingua dal latino volgare e non dall’italiano. I partecipanti, al termine del corso, dovranno essere in grado di scrivere correttamente, senza difficoltà e consapevolmente la nostra lingua. Si eserciteranno su testi poetici e narrativi di vari autori, per riscriverli secondo le regole accreditate e motivate attualmente da esperti linguisti. A fine corso potranno verificare i risultati conseguiti, con una prova di scrittura e di recitazione di un lavoro a loro scelta.

L’insegnante

bianca granissoBianca Granisso, nata a Napoli, si è laureata in Filosofia e in Lettere classiche con tesi sperimentali sulla lingua napoletana e su quella latina; è studiosa di metrica, grammatica ed ortografia della lingua napoletana. Attrice, interprete di canzoni popolari e regista da molti anni, ha fondato la compagnia teatrale “Ll’Arte d”o Sole” ed ha diretto per circa 18 anni  corsi di laboratorio teatrale per giovani. Scrive commedie, racconti e poesie in lingua italiana ed in napoletano. Docente di ruolo di Italiano e Latino al Liceo, ha scelto il part time per poter dedicare maggiore tempo al teatro.

Come si articola il corso?

Il corso si terrà presso la sede di Unione Mediterranea a Napoli, in via Vittoria Colonna 30.

Si articolerà in sette lezioni di due ore e mezza ciascuna, al sabato dalle 10,30 alle 13,00, secondo il seguente calendario:

  • 07 marzo
  • 14 marzo
  • 28 marzo
  • 11 aprile
  • 9 maggio
  • 23 maggio
  • 6 giugno

La quota di iscrizione al corso è di € 60,00, comprensiva del materiale didattico.

Per chiedere informazioni è possibile mandare una email a: formazione@unionemediterranea.info

Iscrizione

Per iscriversi è sufficiente compilare il modulo sottostante e versare la quota di iscrizione prevista con pagamento in contanti presso la sede di Unione Mediterranea (il giovedì dalle 17.30 alle 19.30), oppure attraverso un bonifico utilizzando le seguenti coordinate:

beneficiario: Unione Mediterranea

c/c presso la Banca Popolare del Mediterraneo

IBAN: IT97J0503803400000010012714

Oggetto: “iscrizione al corso di lingua napoletana”

Il numero dei posti disponibili è fissato in 20, verranno ritenute valide solo le adesioni complete di iscrizione e pagamento.

ISCRIZIONI SOSPESE

Dato che i posti disponibili sono stati esauriti, non è possibile accettare nuove iscrizioni. Potete mandare comunque una richiesta all'indirizzo email formazione@unionemediterranea.info e vi ricontatteremo nel caso di eventuali defezioni da parte di chi ha già eseguito l'iscrizione.

9 commenti

  • Non è mai tardi per svegliarsi una mattina……istituire quello che c’è da istituire…..certificare quello che c’e’ da certificare … e dichairare il Napoletano lingua Ufficiale di Napoli …..
    Inziaire a istituizionalizzare la lingua….che è già lingua a tutti gli effetti.
    Bisogna solo che ci sia l’istituzionalizzazione …
    Manca l’inquadramento politico della lingua napoletana….
    se non è lingua è solo per una questione politica..
    la lingua stessa è la metafora di un popolo che non si è mai fatto cancellare ed è sopravvissuto nonostante tutto,
    vivo e vegeto cerca ora la sua affermazione attraverso i nuovi venti di Autonomia Napoletana.

  • Attilio Fioritti

    Quella di strutturare un corso on line è un’idea che in moltissimi ci hanno segnalato anche dall’estero. Ci impegniamo a valutarne la fattibilità. Magari come regalo di Natale…

  • proponetelo via online, sarà osannato e risolverete tutti i problemi. Fate sapere qualcosa in merito.
    Grazie e buon lavoro

  • Non essendoci una grammatica condivisa, nè un riconoscimento legale, (l’unesco non ha alcun titolo per esprimersi in tal senso) questo corso non può chiamarsi di ‘lingua napoletana’. Sarebbe più opportuno che si chiamasse ‘corso amatoriale di dialetto napoletano’.

    • Salvatore Brunetti

      Il sig. Pasquale ha messo il dito nella piaga. Tra l’altro, alcuni corsi di Napoletano, sono condotti da insegnanti non competenti. Non in questo caso, perché mi dicono che la prof.ssa Granisso è docente molto preparata.

  • Un consiglio. provate una versione online per i residenti all’estero.

  • E’ da tempo che andavo alla ricerca di una proposta del genere.
    Iniziativa pregevolissima ma inarrivabile per chi come me ha lasciato Napoli.
    Nel caso venisse promosso anche un calendario su Roma sarò il primo ad iscrivermi.

    buon lavoro

  • L’iniziativa è meritoria e interessantissima: tutti i miei auguri e complimenti, col rammarico di non avere la possibilità di partecipare.
    Però, bisogna pur dire che non è del tutto corretto affermare che “Al rango di dialetto, il Napoletano fu relegato a partire dalla cosiddetta unità d’Italia, allorché bisognava diffondere capillarmente la lingua italiana”: l’italiano è stata lingua ufficiale a Napoli fin dal Cinquecento, e nel pur sterminato patrimonio letterario napoletano non troverete mai testi scientifici, giuridici o saggi di alcun genere, ma quasi esclusivamente poesia e letteratura popolare. Il napoletano non era chiamato “dialetto”, ma “vernacolo” o “volgare”… Ma nella sostanza nulla cambia. La lingua italiana non sarebbe tale senza il fondamentale contributo datole da Napoli nei secoli, non gettiamo il bambino con l’acqua sporca… E tra tante cose brutte fatte dai Savoia, non incolpiamoli pure di aver pensato che il popolo dovesse parlare la stessa lingua in cui, già da secoli, scrivevano i nostri Re.

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